lunedì 16 dicembre 2013

Mal di gente.

Alzare il volume al massimo, affondare il viso tra i cuscini, lasciare le palpebre a riposo.
Levare le scarpe che stanno strette, il maglione che pizzica, il rimmel che fa lacrimare gli occhi, il rossetto che ha lasciato troppi segni, il telefono che fa venire la gastrite.
Chiudere.
Chiudere le porte, le scatole, i quaderni, gli album, i rapporti.
Ho il mal di gente.
Non riesco a farmelo passare.
Ho deciso di conviverci per un po'.
Tutti che vi sentite tanto, tutti che vi sentite troppo.
Niente.
Niente è la parola che preferisco.