domenica 17 agosto 2014

My "first russian time". La prima volta che scarabocchio in russo.

У меня часто спрашивают где находится мой Дом. А что такое дом? Наш дом это то место где живут любимые люди? Или это значит что ты можешь уехать на долгое время, но, когда ты вернешься, все останется по прежнему? Наш дом это что то построенное нашими руками, глазами и сердцем? Или нам может хватить дивана Ikea и любимого чая?

Я скажу вам правду : я очень боялась вернутся в Москву. Я спрашивала себя если мы найдем общий язык, если одна из двоих не останется разочарованной, если мы сможем полюбить друг друга заново. 
Знаешь, одно дело полюбить в 12 лет, одно в 23.
Я уехала ребенком, я вернулась женщиной. За эти года я успела увидеть много замечательных мест, почувствовать новые запахи, я целовала новые губы и изучала новые слова.. Я плакала и смеялась, я разачаровавалась, но просыпалась и заново хотела верить. За эти 10 лет я много раз спросила кем мне бы хотелось стать и я до сих пор ищу ответа. Я знаю кем я никогда не стану, я знаю когда я себе не нравлюсь, я знаю когда я не права. 
Я научилась уважать, уступать, отстаивать себя и других. Я не научилась молчать ( когда надо и не надо), я продолжаю ругаться с 15% земного населения потому что не умею жить по другому.
Прошло 10 лет. Я вернулась. На 2 месяца, на год, навсегда?
Москва, я не знаю. Но я жутко хочу попробовать.


Ты со мной? 




Mi si chiede spesso dove si trova la mia Casa. E cos'è una casa? La nostra casa è quel posto dove ci aspettano le persone care? O avere una casa significa poter partire per un lungo viaggio, ma avere sempre un posto dove tornare? La nostra casa dev'essere un qualcosa costruito con le nostre mani, i nostri e il nostro cuore? O basterebbe un divano Ikea e una bella tazza di tè?
Vi dirò : avevo molta paura di tornare a Mosca. Mi chiedevo se avremmo trovato cosa dirci, se una delle due non sarebbe rimasta delusa dall'altra, se ci saremmo amate di nuovo.
Sai, un conto è amare a 12 anni, uno a 23..
Sono partita bambina e sono tornata donna. In questi anni ho conosciuto moltissimi luoghi meravigliosi, ho sentito sapori nuovi, ho baciato diverse labbra, ho imparato delle belle parole..
Io pianto e ho riso, ci son rimasta male e poi c'ho creduto di nuovo.. In questo 10 anni mi sono spesso chiesta chi sarei voluta diventare. Ancora che la cerco la risposta. Io so chi NON diventerò, so quando non mi piaccio, so quando ho torto.
Ho imparato il rispetto, difendere gli altri e me stessa. Non ho imparato a stare zitta ( quando serve e non), continuo a litigare col 15 % della popolazione terrestre perché non so vivere altrimenti.
Sono passati 10 anni. Sono tornata. Per 2 mesi, un anno, per sempre?
Mosca, ti dirò, non lo so. Ma ho una gran voglia di scoprirlo.

Sei con me? 

domenica 15 giugno 2014

Assaporarti ancora per un po'.

E tramonta va.. Tanto poi risorgi.
E lasciati trasportare dalle tue sensazioni, chiudi gli occhi, socchiudi le labbra e lascia la tua essenza al proprio cammino. Non pensare troppo, non pensare a tutto, non pensare al dopo. A volte i momenti vengono e basta. E devono essere vissuti allo stesso modo. Senza darne troppa importanza. Senza troppe preoccupazioni.
A volte scendi alla fermata sbagliata, ma hai tempo, e allora non ritorni indietro, ma vai a piedi. Cosi.
Ecco, a volte succedono delle cose. Tu non tornare indietro, tu vai.
Ho preso quel treno. Quel treno che piano piano mi ha portata da te. TE. Dopo una bella attesa.
Ma te le meriti le attese. Tu meriti tanto. Perché sai dare tanto. Senza accorgertene. Tu dai tanto senza farmelo notare, senza sottolinearlo, senza essere sempre presente. Anzi, lo sei stato di rado. Ma quando c'eri, mi aprivi il cuore. 
Sono venuta da te, come facesti tu un po' di tempo fa. Io e Te. Questa volta in uno dei miei posti preferiti.
Volevo vedere di che luce brillasse il mare quando stavo con te. Volevo scoprire che sapore avesse l'aria quando le nostre mani erano incrociate. Volevo ricordarmi i tuoi baci, i tuoi movimenti, i nostri movimenti..
Volevo riviverti ed ero certa che avessi avuto bisogno di tutta l'estate e di tutte quelle a venire. Un giorno è troppo poco. Una fetta della Sacher non può mica bastare. 

E' passato quasi un anno da quel primo incontro. Da quel bacio cosi speciale che mi ha condotto di nuovo e di nuovo a te.
E' passato tanto tempo, e con questo le consapevolezze. Le mie.
Tutto : i sapori, gli odori, le mani, i colori..Tutto andava bene. 
Ma non noi.
Noi non c'eravamo più.
Noi eravamo quel weekend a Roma senza pensieri, Noi eravamo tante risate spensierate senza avere il dopo, Noi eravamo due ragazzi in cerca dell'amore.
Lo troveremo.
Non sarò io a dartelo però.
Avrei voluto tanto.
Perché TU sei speciale. 
Perché mi hai guardata e mi hai detto " Non capisco perché ogni volta mi fai questo effetto."

martedì 3 giugno 2014

Agrodolce.

Trattengo il respiro.
Inspiro.
Respiro.
Ti sento, ti penso, ti voglio.
Sto per impazzire..
Mi sono innamorata? Ma non diciamoci cazzate..Impossibile..
Eppure..eppure sono roba tua. 
Non ha senso. Non ho senso.
Merda, questo non-amore fa male. Sa fare anche tanto bene.
Agrodolce. 
Come quando ti servono il gelato sopra una cialda calda. E' strano, da fastidio, poi passa. Poi ti piace.
Non riesco a pensare ad altro. La tua stupida stupidissima voce, i tuoi stupidi capelli, le stupide battute..
Stupida me, piuttosto, che ho scelto te.
Te che non sai nemmeno come passerai il domani.
Io che sarei pronta a sopportarti fino alla fine dei giorni.
Ti penso e ripenso.
Agrodolce.
Sto male, lo stomaco mi sta uccidendo, respiro male..
Inspiro.
Mi fermo.
Ti voglio. Con ogni singola parte del mio corpo, con le mani, con le cosce, con la schiena.
Agrodolce.

giovedì 22 maggio 2014

Le mie storie esistono soltanto perchè il mio mondo è pieno di persone meravigliose.

Oggi sognare è sempre più difficile.
Abbiamo 20 anni e ci stanno praticamente massacrando!
Non farete il lavoro dei vostri sogni, non si può vivere soltanto di quello che ti piace, abbandona gli hobby e diventa realista, togliti dalla testa di diventare qualcuno, anzi, resta nessuno che vivi meglio.

RESTATE ATTACCATI AI VOSTRI SOGNI.
SEMPRE.
Dobbiamo soltanto ridimensionarci un po', non abbandonarci del tutto.
L'ho capito su me stessa e quindi mi sento di poter dare qualche consiglio ai sognatori qua presenti.

Io amo scrivere, amo leggere, amo essere letta.
L'essere letta per me è quasi una sensazione orgasmica. Lo è davvero.
L'idea di essere condivisa, l'idea che le mie parole possano essere utilizzate dagli altri, l'idea di piacere..
E' TUTTO.
Ma non basta.

Ho aperto questo blog circa 6 mesi. In questi mesi partecipai a qualche concorso di scrittura, scrissi degli articoletti qua e là, presi parte al contest di Grazia.it ed ora mi sono iscritta anche su 20lines, un sito bellissimo, dove racconti le tue storie insieme agli altri.
Non è successo altro.
Si, mi sono fatta conoscere da più persone, si, ho capito che il mio modo di scrivere può piacere, si, ne sono felice.
Aspettavo di più? All'inizio si, sarò sincera. Presa dalla foga del momento, tutti quei complimenti, gente che parlava di me agli amici..Mi sembrava davvero che a breve sarebbe accaduto qualcosa.
In realtà è accaduto, solo che l'ho capito dopo.
Non è arrivata la fama, per ora quasi nessuno conosce il mio modo di raccontarmi, sono sempre io e sono sempre qua.
MA, è arrivato un qualcosa di molto più bello (o almeno bello tanto quanto il resto) : la consapevolezza di potercela fare!
In questi mesi svariate persone ( eh si, praticamente tutte donne..) mi contattavano per dirmi che ero forte. Perchè ero forte? Perchè riuscivo a raccontare non soltanto le mie emozioni, perchè attraverso le mie parole si ritrovavano, perchè si sentivano più capite.
E' bellissimo.
Davvero!

Cosa ho capito quindi?
Ho capito che non puoi partire direttamente dal tuo sogno e sperare di vederlo avverarsi a breve.
Parti da quello che ti ha portato ad avere quel sogno. Investi in quello. Investi in te stesso. Cresci, esplora, mettiti alla prova più che puoi.

Amo scrivere. Davvero tanto. 
Mettiamo che il mio sogno sia scrivere un libro. Ecco, non devo vivere ogni giorno sperando che questo libro arrivi presto. Devo continuare a conoscere persone, farmi raccontare le loro storie, vivere le loro esperienze insieme, condividere, condividersi..Tornare a casa e dedicarmi a quelle storie. Dedicarmi a quelle persone. Crescere insieme.
Quel libro potrà nascere soltanto cosi.
Insieme a voi.

10.000 Visualizzazioni.
Grazie.

sabato 3 maggio 2014

Mi faccio la frangetta o mi fidanzo?

Avete presente l'eterno dilemma della frangia?
Me la faccio? La taglio? Ci starò bene?
Ma poi se non mi piace? Ma quanto tocca aspettare per farla ricrescere? 
E alla fine decidi di farti questa benedetta frangetta, ti piaci da impazzire! ( per il primo mese..)
Poi, poof, svanisce la magia e arriva la rottura dei maroni.
Il primo mese però, gasato/a a palla!

Ecco, più o meno vanno cosi anche le mie relazioni, che si tratti di una storia o un'amicizia..
Praticamente mi innamoro delle persone già dopo i primi dieci minuti : mi piace tutto, la risata, la compagnia, i racconti che fa, il modo in cui mastica, tutto.
Torno a casa felicissima di aver conosciuto una persona cosi bella interessante, uomo o donna che sia.
E cosi continuo la nostra " storia d'amore", sempre felice, mai scontenta, tutto bellissimo.
Passa un mesetto buono e, cosi come cresce la fantomatica frangia, crescono anche le mie preoccupazioni.
Scopro che quella persona, giustamente, ha dei difetti. 
Mi sembra anche giusto, direbbe una persona normale..
Ma come, pensavo fossi perfetto/a, dice e pensa Anastasia.

Non fraintendetemi, non cerco assolutamente amici perfetti, fidanzato perfetto, zero!
Solo che all'inizio davvero mi va bene tutto, ma tutto!
Tanto è forte la " gasatura" iniziale, tanto è brutto il dopo.

Devo imparare.
Anzi, credo di aver già innescato il meccanismo.
L'ho capito.

LE COSE PIU' BELLE SONO QUELLE CHE INIZIANO PIANO PIANO, CRESCONO, E NON FINISCONO ALLA FINE DI UNA CANZONE.

Che poi, la frangetta si può anche spostare su un lato o l'altro, non c'è mica bisogno di impazzire.


martedì 22 aprile 2014

Spogliati dalle convinzioni, riempiti di positività.

Le cose belle succedono, anzi, succedono anche molto spesso.
Il problema è che noi quasi preferiamo fossilizzarci su quelle brutte.
Quasi come se ci piacesse di più soffrire, piangere e disperarci..
Ho incontrato parecchie persone, uomini e donne, che erano indirizzati verso questa " vita di sofferenza".
Mi spiego, erano convinti che soffrire ci rendesse più umano, che si potesse diventare amici soltanto dopo aver affrontato i momenti negativi insieme, che l'amore si misurasse non soltanto in carezze ma anche in sacrifici, sopratutto in sacrifici.
Mi trovo in disaccordo, totalmente.
Non credo sia un segreto che tutti passiamo dei momenti neri, tutti abbiamo avuto e avremo delle perdite tra i più cari, tutti abbiamo sofferto e soffriremo per amore, tutti delusi dagli amici..e potrei continuare all'infinito.
Questo, però, non rende i nostri rapporti più importanti, li rende più veri, senza dubbio, ma non è tutto.

Le cose belle succedono, anzi, succedono anche molto spesso.
Allora concentriamoci su quelle, cerchiamo di portarle avanti, non iniziamo le giornate già imprecando, cerchiamo il sole anche durante il temporale più brutto.
Perchè c'è.
Perchè non è tutto una merda, perchè non è che tutti siano incoerenti e cattivi, perchè non è che tutti ci vogliano solo fregare ecc ecc..
Ah le trasmissioni televisive sono false, ah sono tutti degli attori, ah gli uomini sono tutti classificabili, ah le donne non sanno mai cosa vogliono, ah nessuno mi capisce..

Oddio spogliamoci da queste convinzioni, che non mi convincono affatto! :)

domenica 13 aprile 2014

Insicurezze : un lavaggio a 90 gradi e passa la paura!

Non arrivare mai al punto di non credere più in te.

Le insicurezze ti distruggono.
Ti divorano, ti svuotano, ti fanno male.
Molto.
Le insicurezze, a mio avviso, sono le armi più potenti. Ovvio, ci sarà sempre qualcosa in grado di ferirti anche peggio, ma MAI qualcosa cui l'artefice sarai tu. Proprio tu.
Sei tu a far nascere quelle insicurezze, sei tu a nutrirle con i dubbi, le paure, le incertezze.
Ci saranno gli invidiosi, i falsi, gli stronzi a fartele aumentare, ma sarai tu e solo tu a darle ascolto.
Quelle insicurezze sono come dei parassiti, dei batteri. All'improvviso smetti di essere " immune " al mondo, all'improvviso cedi.

Non cedere, per favore, non devi.
So quanto possa essere difficile, quasi insostenibile, indigeribili.
Ad un certo punto crolli.
Smetti di uscire la sera, smetti di uscire con gli amici, smetti di uscire di casa.
Decidi ( e sbagli!!!! ) che sei troppo imperfetto : troppo poco magro, troppo poco alto, troppo poco brillante, troppo poco divertente, troppo poco di compagnia, troppo poco ambizioso, troppo poco bravo con le persone, troppo poco.
Sbagli.

Le insicurezze ti distruggono.
Ti rubano tutto quello per cui hai vissuto, tutto quello che era caro, tutto.
Diventi un'altra persona, e smetti di piacerti.
Non farlo.

Esci, esci di più, esci con i soliti e con i nuovi, riempiti di idee, di hobby, di occupazioni, impara lingue e culture nuove, riempiti l'armadio di vestiti che già hai, compra qualcosa di colorato per decorare la casa..
Insomma, combatti!

Che siamo tutti uguali : insicuri e in cerca di approvazioni.

domenica 6 aprile 2014

Non tutte le poesie escono fuori rimate.

Il tempo passa, tutto cambia, cosa resta?
Ti capita di riguardare le vecchie foto, rileggere i messaggi che non ricordavi esistessero, rileggere qualcosa che avevi scritto troppo tempo fa.

Non ti riconosci. Possibile fossi cosi?
Non parleresti mai cosi, non diresti quelle cose, non uscireste con quelle persone, non proveresti quelle emozioni.
Non ti riconosci.
Eppure eri e sei tu, con tutte quelle idee, ambizioni, tutti quei desideri, obiettivi.

Il tempo passa, non si ferma, come si fa a tenere il ritmo?
O meglio, serve cercare di tenere il passo?
Siamo quello che ci circonda, vero..
Ma dobbiamo anche riuscire a rimanere interi, senza lasciare dei pezzi qua e là, senza sentirsi troppo vuoti, mai pieni, mai abbastanza.

Cosa buttare e cosa portare con se?
Cosa condividere con gli altri e cosa richiudere per sempre?
Come posso essere quella di ora e quella di ieri: chi rimanere, chi diventare?
Mi piaceva il mio modo di vedere le cose, era leggero..Ma era anche stupido, mi perdevo troppo spesso, aspettavo sempre ci fosse qualcuno a ritrovarmi..
Non sapevo stare sola.
Ora ho difficoltà a stare con le persone.
( non sempre, ma capita.)

Vorrei poter ricordare meglio tutti i miei momenti, capire come sono arrivata fin qui, pensare a dove sarei potuta essere.
Non vorrei ritrovarmi con le stesse domande tra altri dieci anni.
Non reggerei.
Mi saprebbe troppo di sconfitta.
A nessuno piace perdere.

Il tempo passa, accadono cose, allora perchè continuo a rimanere attaccata a quei momenti?

lunedì 31 marzo 2014

Riflessioni di una paranoica..su quanto sappiamo essere paranoici!

" Si vive una volta sola. Ma se lo fai bene, una volta è abbastanza."
   ( Joe E. Lewis) 

Oramai l'ho capito : uno dei miei difetti più grandi ( e più stupidi) è quello di passare praticamente la metà dell'esistenza ad immaginare.
Immagino come sarebbe potuto accadere questo e quello, immagino come mi sarei potuta comportare, quello che avrei dovuto dire..
Passo ore e ore a creare dei perfetti monologhi e dialoghi ( questo è grave serio! ), mi invento degli scenari perfetti,  penso a delle situazioni improbabili..
Ovviamente, nella vita REALE - quella in cui ti svegli con un terribile mal di gola e perennemente in ritardo, quella dove, nella maggior parte delle volte, lui non richiama, tua madre non ti capisce, e le persone continuano a non trovare adorabili le tue stranezze - nulla va mai come dovrebbe.

Nella vita reale, spesso, fa più male che bene.

Credo che tante volte ( troppe volte) ci restiamo male per delle cose inesistenti, inventate, quelle che maturano nelle nostre teste insomma.. E cosi finiamo per offenderci, restarci male, sentirci soli, inadeguati, non capiti ( quanto sappiamo essere noiosi..! ), quando, IN REALTA', tutte quelle situazioni nemmeno sono esistite.
Siamo perennemente condizionati dagli " ultimi ingressi" e " visualizzazioni", dai telefoni e videocamere spente, dall'assenza delle emoticons e cosi via..

Paranoici.
Troppo concentrati su quello che vogliamo, su come dovrebbe essere..troppo presi a spendere momenti preziosi facendo nulla, preoccupati di finire la corsa che forse nemmeno ci interessa!

Siamo un po' troppo sogni e poco materia. 
( e non credo Shakespeare intendesse proprio questo!)

I social non sono altro che degli specchi curvi della realtà, punto.
Nessuno sta bene come vorrebbe far crede, nessuno è perennemente felice e soddisfatto, nessuno è cosi forte da non aver mai sofferto, nessuno è ..
Quante discussioni fatte sul nulla e create dal nulla, quanti sogni rubati dagli altri per poi capire quanto fossero sbagliati per noi, quante aspettative basate su delle bugie..

Era tutto più facile quando comunicare risultava più difficile.
Assurdo, ma vero.
C'era più voglia di godersi il momento, ci si basava sulle proprie impressioni e non su qualche frase scritta dopo la mezzanotte; si facevano meno viaggi mentali e più passeggiate, mano nella mano, senza cellulari e notifiche in mezzo.
Si collezionavano emozioni e non likes, si condividevano gli abbracci veri e non complimenti virtuali.

Si viveva un pochino di più, forse.





mercoledì 26 marzo 2014

E il cuore accelerato; troppo, ma mai abbastanza.

I primi incontri. 
Quelli più veri.
Quelli meno pensati, meno raccontati.
Quelli più immaginati.
I primi sguardi : ci si sfiora per sbaglio, ma ci si vuole per davvero!
E tutte quelle coppie che nascono dal nulla, e che sono le più belle.
E tutte quelle telefonate all'amica/o, e tutti quei " e se poi..?".
E i messaggi letti e riletti, sempre gli stessi, ma con intonazioni diverse, speranze diverse..
E le chiamate quando non si dovrebbe, 
E le ansie per colpa di facebook e whatsapp, e " basta, lo/la chiamo", e " si farà sentire lui/lei, se mi vuole".
E l'orgoglio mescolato alla voglia, e il desiderio un po' troppo pieno di dubbi.
E il cuore accelerato; troppo, ma mai abbastanza.

I primi incontri.
Quelli più veri.
Quelli più belli.
Quelli più impossibili da rifare.

Quelli che restano.

sabato 22 marzo 2014

Dalle fiabe alle lenzuola.

Quando ero più piccolina, nei miei diari parlavo spesso del futuro ragazzo ideale, il famoso principe insomma..
Allora..In primis doveva assomigliare a quello di Cenerentola, cosi deciso, fermo nelle sue convinzioni, anche un po' plateale nei gesti, diciamo tutto quello che può piacere a 12 anni..( certo però, a quel punto le poteva anche regalare un paio di scarpe nuove eh..)..
In più, questo principe era  molto simile a Peter Pan, perchè, lasciatemelo dire, quel " bacio" tra lui e Wendy lo trovo tutt'ora uno dei più belli in assoluto! 
All'epoca facevo tanti bei disegnini pieni di cuori e sospiravo mentre leggevo i romanzi molto Jane Austen.

Poi qualcosa cambiò.
Ero una bambina cresciuta senza un padre, ero ancora una bambina, MA volevo un uomo.
All'età di 16, 17 anni, il principe si trasformò più in un bulletto con la motocicletta, avevo deciso di scambiare i titoli reali con i tatuaggi e le buone maniere con quelle cattive.
A quell'epoca ( e qua partono gli insulti, già lo so) mi "fomentavo" con i libri/ film di Moccia, quindi, aimè, anche io sognavo il mio Step..
Decisi di volere al mio fianco il ragazzo sbagliato, quello che non piace ai genitori, quello che fa a botte, quello che mi porta in moto senza casco ed altre stronzate del genere..Mi eccitava molto l'idea di questo miscuglio di passione e pericolo : ci volevamo sempre e dovunque!
( E forse, a 17 anni, è anche giusto cosi! )

Da li a poco tempo fa, la mia vita sentimentale fu spesso interrotta dai continui pianti, lamenti ecc ecc, quindi forse nemmeno lui fosse poi cosi " giusto"?
Che poi.." giusto"..
Ci sono quelli che pensano che il giusto non esista, ovvero, che ci sia un ragazzo giusto per ogni periodo della tua vita : vedila cosi, è sempre quello giusto o quello sbagliato..
Qui, però, mi sembra di entrare in quel tunnel dove " l'amore è pura finzione ", "è tutta questione di feromoni " , ma non è questo che voglio..
Diciamo che quella polverina magica delle fatine me la voglio portare dentro ancora per un po', anche se di anni oramai ne ho 22..
L'idea di incontrare la mia persona speciale, fra tutti questi estranei, tra metro, ristoranti, amici, università, supermercati ed altro, continua a scaldarmi dentro..

Quindi è cosi.
Siamo ancora alla ricerca del fantomatico principe, possibilmente senza cavallo, che sono allergica! Sennò, il suo bacio potrebbe diventare davvero letale ed avremo un finale, pieno di flebo al cortisone, per nulla romantico!



giovedì 20 marzo 2014

Ciao, tu chi sei?

Le emozioni.
Tante emozioni tutte insieme. 
Tante piccole particelle che si riuniscono attorno al tuo viso, creando un bellissimo sorriso..
Sarà la primavera, saranno alcuni momenti..Fatto sta che tutto sembra andare per il verso giusto..
O meglio, mi correggo, sembra che io abbia trovato questo benedetto verso..

Dedicati del tempo, impara a guardarti dentro, fino in fondo..
Fa male, a volte pizzica, a volte prude, fa male.
Poi, però, ti senti cosi bene, che quasi dimentichi..

Voglio arrivare proprio LI!
A quella consapevolezza di me stessa.
Voglio guardarmi, sorridermi, conoscermi.



venerdì 14 marzo 2014

Quanto pesa la felicità?

La felicità è racchiusa in pochissime cose.
Ci sono storie che ci mostrano come si può vivere, avendo soltanto un piede o un braccio; ci raccontano come essere felici, malgrado le malattie, le perdite, gli incidenti, i tradimenti..
Ci sono storie che ci fanno capire quanto siamo ridicoli a lamentarci di alcune cose..

Quali sono le vere mancanze?
Quante sono le cose senza le quali non potremmo sopravvivere? Quanto pesa, dunque, la felicità?
Vorremmo essere tutti quanti sani, di ottimo aspetto, circondati dalle persone più care, con i genitori sempre in salute, mai soli a letto..
Vorremmo tutti essere felici.
D'altronde ce lo meritiamo tutti.
E, a questo punto, inizio a credere che sia possibile!

Bisogna capire quale siano veramente le cose che ci fanno svegliare la mattina, quali siano le persone per cui vale la pena continuare a lottare, quali siano i valori da difendere.

Tutto il resto non è solo noia, tutto il resto è spazzatura.


giovedì 13 marzo 2014

La mia vita : un miscuglio di ingredienti instabili.

Ad un certo punto arriva la consapevolezza.

Capisci di aver sprecato tempo, anni nel mio caso, capisci di esserti bloccato ( eppure da un bel po'), capisci finalmente quanto la situazione sia grave.
Siamo soliti a perdere tempo, tanto tempo. Siamo soliti a dire " domani", siamo soliti a pensare " non ce la faccio tutto insieme", siamo soliti a rimandare, a dimenticare, a fare finta, a lamentarci, ma senza cambiare, a stare male, ma restare sempre li.
Cambiare è difficile, oh si, lo è davvero.
Quelli che dicono " ma che ci vuole!" o non ci si sono mai trovati in queste situazioni ( esistono persone cosi?! se si, LE ODIO! ) , o preferiscono mostrarsi superiori. Resta il fatto che ci vuole tanto : tanta pazienza, tanto coraggio, tanta determinazione, tanta capacità di cambiare, tanta voglia di migliorare..Ecco, la VOGLIA.
Da fuori sembrerebbe quasi una cavolata tutta questa storia di aumentare le proprie visite in palestra o le ore attaccate alla scrivania, solo che se hai perso quella grinta, quella abitudine..allora diventa dura..
Quanti di noi se ne andavano a letto con la luce negli occhi e l'agenda piena di programmi, convinti che DA DOMANI tutto cambiava..Quanti sono riusciti quel domani di cambiare?

Prima di tutto bisogna continuare a volersi bene, quello non può proprio mancare! L'ho capito proprio su di me : se continui a riempirti di critiche, di lamentele e preoccupazioni, il mondo non farà che sembrarti più nero..
Poi dovremmo individuare il vero problema, il perchè di quei chili in più, esami di meno, cuori spezzati, rapporti finiti, lavori non trovati e cosi via...( chi più chi meno..)
L'ultima fase, la più FONDAMENTALE : agire.
Prendersi tutto il tempo, iniziare a dire di no ad alcune cose, ricominciare da se stessi, ripartire da quello che si voleva, non mollare mai più la presa..

E le ricadute?
Ce ne sono state cosi tante in questi due anni per me, che si erano quasi raggruppate : non facevo in tempo a rendermi conto di essere caduta che già stavo di nuovo col culo a terra.

Lezione numero uno per me e per l'universo : SMETTILA DI PERDERE TEMPO.


( titolo preso da una sitcom )

venerdì 7 marzo 2014

Quando l'unica connessione importante era quella fatta da due corpi..

Avevo 15 anni, qualcosa del genere.
Andavano di moda i lucchetti sul ponte Milvio, le scritte sotto scuola, i cuori incisi sugli alberi e gli squilli negli orari più improbabili : ti sto pensando.
Si stava bene, molto. Le preoccupazioni erano poche, generalmente avevi pochi compiti da svolgere e, se eri fortunato, il tuo amore veniva corrisposto.
Ci si vedeva alla luce del giorno, durante la ricreazione, dopo scuola, al posto delle lezioni; ci si vedeva di nascosto, quando tutti stavano dormendo, quando non si poteva ma la voglia era troppa.
Se ci ripenso, anche la città era diversa : si vedevano più volti! Avevamo meno messaggi/chiamate gratuiti, meno social network, meno filtri da usare per rendere le foto più belle..
La chiamerei l'epoca dei meno " mi piace " e più " baciami". Mi ricordo che non facevamo alto che parlarne alle nostre amiche, lo disegnavamo sul banco, pronunciavamo il suo nome di continuo..Per poi? Per poi correre tra le sue braccia, per farsi trovare sotto casa sua, per riempirlo di sorprese, per piangere sotto il suo balcone, per urlargli di scendere..NON si correva a casa per " spizzare " il suo profilo, scoprire dell'eventuale fidanzata, mettere il tanto amato "like" ed aspettare il suo..
Mi ricordo quando saltavo la scuola e lo chiamavo a casa per scoprire dove fosse; d'altronde non avevo altri mezzi : non poteva mica mandarmi la sua posizione attuale via whatsapp..Non ce n'era nemmeno bisogno : era nel mio cuore, mica nel mio smartphone!
Alla domanda " Ma com'è fatto?", si partivano lunghe descrizioni, non un " aspe, appiccio facebook, se mi prende il 3g qua"..
Al posto dei GPS si usava il radar interno, quello che non ti abbandona nemmeno sotto la metro B, quello che prende sempre.
Era piuttosto bello non avere tutte quelle informazioni, ( compreso il nome di battesimo del suo primo cane ) doverle scoprire, avere l'ansia, essere pieni di domande..
Forse, sarebbe meglio tornare per un attimo all'epoca dei bigliettini, quelli dove dovevi mettere la croce su un eventuale Si o No..
Oramai siamo grandi, oramai non ci sono i banchi di scuola ad aspettarci, sono finiti i giri per i corridoi prima del suono della campanella, non si va più al cinema soltanto per pomiciare, non si ha più bisogno di darsi gli appuntamenti di nascosto..
Non abbiamo più bisogno di mentire, niente sotto-rifuggi, niente segreti, oramai tutto è lecito, tutto è normale, è diventato tutto cosi semplice..
Troppo semplice.

Quel romanticismo cosi ingenuo, cosi vero, cosi naturale.. 
Manca un po'.


( foto presa dal web)